Presepe 2024 Il sogno di Benino...

 

 

IL PRESEPIO
PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA
Torrette di Mercogliano

 

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Questo presepe è opera di un collettivo, Vittorio, Gaetano, Rino, un secondo Gaetano, Tonino, Paolo…  Senza l'interesse, la passione, la pazienza di alcuni collaboratori difficilmente il giorno di Santa Lucia di ogni anno avremmo potuto ammirare uno scoglio che si trasforma in scenografia della Notte Santa.


Da quando ho messo piede in questa parrocchia ho cominciato a dare corpo ad un presepio di ampie dimensioni. I limiti dello spazio di cui disponevo quand'ero ragazzo e stavo con i miei erano superati. Ho lasciato che l'idea che aveva del presepe si abbandonasse ad una libera evoluzione. In maniera non del tutto consapevole si è andata arricchendo, con il tempo, di nuove suggestioni, del resto, stando ai materiali usati, materiali umili, terracotta, sughero, corteccia, legno, cera, cartapesta, ogni regione d'Italia ha espresso un proprio specifico presepio, scaturito dalla lavorazione delle materie prime disponibili e dagli antichi mestieri locali. Una riproduzione soltanto fedele dell'impianto canonico del presepe napoletano mi è sembrata che ad un certo punto tenesse escluse alcune risonanze, certe intuizioni, le geografie sentimentali e il vissuto di chi materialmente lo costruisce.

Questo presepe dunque nella mia comunità è diventato, alla fine di ogni anno, un'occasione in cui tutti insieme celebriamo il legame indissolubile tra memoria e immaginazione.
Non dimentichiamo che il presepe napoletano trae origine da un sogno . È il sogno di Benino a propiziare la creazione del presepe. Benino è un semplice, forse ha bevuto, ha mangiato troppo, e si è addormentato. Vive a Napoli e non nel lontano Oriente, e non può fare altro che riportare tutto ciò che è avvenuto a Betlemme nelle strade e nei vicoli che conosce. Benino sogna la nascita di Gesù bambino e ambienta il lieto evento a Napoli, nel caos e nel rumore del quotidiano. Il sogno di Benino è il racconto di un bambino che appena nato viene deposto nel posto dove mangiano gli animali. Cristo nasce nell'indifferenza, non tutti sono, nel sogno di Benino, a conoscenza della nascita del figlio di Dio, la gente continua a mangiare, a bere, a vendere, a giocare, a ballare, solo una parte della città presepiale è informata di quello che sta accadendo e si avvia per omaggiare il Bambinello. Benino invita noi tutti ad immaginare che da qualche parte, nel disordine, nella confusione, nella corruzione, c'è un miracolo che si compie. Sta a noi cercarlo, dopo averlo sognato. Sogna, ragazzo, sogna.

Una rappresentazione sospesa tra la realtà e la fantasia: una mente solamente diurna, vigile, calcolante, non sarebbe stata capace di arrivare a tale risultato. Michele Cuciniello, l'autore del presepe nella Certosa di San Martino, definisce il presepe una pagina dei Vangeli in dialetto napoletano.
Se vuoi comprendere il significato del presepe, devi lasciarti affascinare dai suoi personaggi, dai suoi avvenimenti e dai suoi luoghi, e lentamente avrai accesso al suo messaggio universale, valido veramente ancora oggi: il mondo, questo mondo malato, solo dall'amore può essere guarito.

 

IL PORTICO DI OTTAVIA

Roma prima di diventare cristiana. È il quartiere che delimita l'antico ghetto ebraico di Roma. Un insieme intreccio di viuzze strette, scorci di piazze dove il popolo anima la vita cittadina con i suoi mercatini e costruisce il senso dello stare. È negli incroci che si sviluppa il destino di ognuno e di una comunità.

 

CARAVANSERRAGLIO

Tanta gente si era messa in viaggio per il censimento voluto da Cesare Augusto e non c'era posto da nessuna parte. Nel Vangelo si dice che Giuseppe e Maria a Betlemme, in Palestina, ripararono in un alloggio di fortuna, si trattava molto probabilmente di un posto che ospitava insieme uomini, donne e bestie, insomma i viandanti con i loro animali, per proteggerli dalla notte e da eventuali briganti (vedi l'episodio del buon samaritano raccontato nei Vangeli). Per molto tempo si è preferito inserire la Natività in una grotta, il motivo è comprensibile, la grotta intesa come ventre, rimandava all'altra caverna, al sepolcro, dove verrà riposto il corpo esanime di Gesù tolto dalla croce e dove avverrà la sua seconda nascita (la Risurrezione). Il Natale e la Pasqua insieme.

 

PONTI DI VALLE DI MADDALONI

Il presepe così come lo conosciamo nasce a metà del '700, al tempo in cui Napoli era sotto la dominazione spagnola. L'acquedotto Carolino che ricorda le costruzioni colossali degli antichi romani, una struttura a tre ordini di arcate, fu realizzato dall'architetto Luigi Vanvitelli per volere di Carlo III di Borbone. Dopo più di dieci anni di lavori, l'opera fu inaugurata nel 1764, con questa funzione: l'acqua del Taburno che transitava sui ponti doveva alimentare la cascata, le fontane, le peschiere, i canali ei giochi d'acqua della

 

REGGIA DI CASERTA


PS Quando la Reggia era abitata tutta la corte partecipava all'allestimento del presepe. Quello originale, tra saccheggi e dispersioni, è andato perduto. L'ultimo presepe di valore fu allestito alla vigilia di Natale 1844, per la sua bellezza fu ritratto in quattro tele dal pittore di corte Salvatore Fergola ed ammirato, fino al consueto 2 febbraio, giorno della Candelora, da una gran folla giunta a Caserta anche grazie alla recente ferrovia che la collegava con Napoli.

Natale 2024

don Giovanni Palladino

 

 

 

Parrocchia
Santa Maria Assunta
Diocesi di Avellino
Torrette di Mercogliano (AV)

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