L’ambone è il luogo dell’annuncio della buona e bella notizia. Elemento di rilievo dell’arredo nelle chiese cristiane, ebbe forme artistiche di grande pregio e decorazioni in sculture e mosaico.
L’ambone è il luogo dell’annuncio della buona e bella notizia. Elemento di rilievo dell’arredo nelle chiese cristiane, ebbe forme artistiche di grande pregio e decorazioni in sculture e mosaico. Il termine ambone viene dal greco ambon, che indica ogni superficie convessa, panciuta: di fatto, molti amboni presentano una convessità in corrispondenza del leggio. Dall’ambone si proclamano le Scritture del Primo e del Nuovo Testamento, tutte orientate a spiegare il mistero della resurrezione del Signore crocifisso e morto per noi. L’ambone con il Vaticano II ha rimpiazzato il pulpito divenendo il luogo privilegiato della Parola di Dio. La sua forma, correlata all’altare, non interferisce con la priorità di esso; la sua ubicazione prevede un certo rialzo e la prossimità all’assemblea in modo tale che i ministri che lo usano possano essere visti e ascoltati da tutti.
Un leggio qualsiasi non basta: occorre una nobile ed elevata tribuna, fissa, che costituisca una presenza eloquente, capace di far riecheggiare la Parola anche quando non c’è nessuno che la sta proclamando. Una costruzione in pietra o marmo sottolinea la stabilità e la solidità della Parola. Questo fa sì che nella liturgia l’ambone disponga di una connotazione di tutto rispetto, molto importante e concatenato a quello centrale dell’altare. Nella chiesa l’ambone è il segno monumentale della resurrezione, presenza efficace dell’annuncio pasquale! Soprattutto la notte di sabato santo, nella veglia pasquale, da esso si canta l’Exultet e si proclama la bella notizia della resurrezione di Cristo.
Ciò ne determina l’ornamento pasquale con fiori e profumi e accanto ad esso viene situato il candelabro per il cero pasquale che arderà fino a Pentecoste, nel lietissimo spazio dei 50 giorni. L’ambone non richiede di essere ricoperto di drappi o altri ornamenti, perché la Parola basta da sola, una sobria composizione floreale può porlo in risalto, ma mai occultarlo o renderlo difficilmente accessibile.
L’ambone è la cattedra dalla quale Dio ci parla, il vero trono della sapienza dal quale Cristo si rivela nostro unico Maestro. Nel corso della celebrazione liturgica da esso si proclamano le letture, il salmo responsoriale, si può tenere l’omelia e la preghiera dei fedeli.